Incontriamo nel primo pomeriggio lo staff dei Samos Volunteers, che ci apre le porte dell’Alpha Center, situato a pochi passi dal centro di Vathy. Nel corso della riunione, Andrei Bogdan, responsabile dell’associazione, ci aggiorna riguardo la situazione sull’isola: nelle ultime tre settimane gli arrivi sono aumentati in maniera esponenziale, raggiungendo il picco una decina di giorni fa, arrivando anche a tre sbarchi al giorno. L’hotspot di Samos ha superato di due volte la sua capienza e, anche se da qualche giorno la situazione si è stabilizzata, molti migranti sono costretti a vivere in tende sovraffollate o scelgono, in alcuni casi, di dormire all’aperto.
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Oltre il 50% degli arrivi più recenti è di nazionalità siriana; oltre a quello di Samos, anche i campi di Chios e Lesbos si trovano nelle medesime situazioni, mentre quelli di Kos e Leros, essendo di dimensioni decisamente minori, contano un numero inferiore di ospiti.
A Samos, tra hotspot, appartamenti e altre sistemazioni, ci sono oggi oltre 2000 migranti.
La maggior parte dei richiedenti asilo, dopo un lungo iter burocratico, viene smistato sul continente: i centri d’accoglienza che sono sorti – e stanno tutt’ora sorgendo – sono situati in diverse zone dell’Attica, spesso lontani dai centri urbani. Con ogni probabilità, passeranno almeno cinque anni prima che chi oggi approda sulle isole ottenga la cittadinanza e possa decidere liberamente cosa fare e quale paese scegliere per cominciare una nuova vita.
Durante la seconda parte del meeting, i quattro fotografi incaricati espongono i loro progetti e si confrontano coi volontari presenti all’incontro.
Alle 18 di oggi, un incontro coi migranti servirà a illustrare le attività proposte e a raccogliere le prime adesioni.
The staff of Samos Volunteers is based at the Alpha Center, in Vathy. During our first meeting Andrei Bogdan, director of the association, explain us the situation of the island: in the past 3 weeks the arrivals are much more intensive and they may be up to 3 landings per day. Samos’s hotspot has exceeded twice his capacity, for this reason some refugees are obliged to “live” in the overcrowded tents.
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The 50% of migrants are Syrians; as the Samos’s camp, also in Chios and Lesbos there is the same situation.
In Samos the number of refugees is more the 2000.
During the second part of the meeting, our four photographers have explained their projects to Samos volunteers and at 6 p.m. there will be a meeting with some migrants in order to start to involve them in our activities.