N. arriva da Idlib in Siria, ha 27 anni e da 16 mesi è fermo sull’isola, sulla quale è sbarcato nel maggio del 2016.
Fino ad oggi gli sono stati negati i documenti. Appena venuto a conoscenza del secondo rifiuto per evitare l’arresto e la deportazione in Turchia ha vissuto 7 mesi nascosto, grazie all’aiuto da alcuni abitanti dell’isola.
A maggio di quest’anno ha ricevuto la notizia della sospensione dell’ordine di espatrio e ha avviato le pratiche per il terzo appello. La risposta potrebbe arrivare da un momento all’altro, domani come tra un anno. Nel frattempo, appena uscito dai sette mesi di “clandestinità”, ha solo una certezza: vuole lavorare. Dopo di dieci anni di cameriere in Siria sarebbe disposto a fare di tutto pur di non continuare questa professione. Il suo sogno sarebbe quello di poter lavorare come traduttore per qualche associazione presente sull’isola. Ma il destino è stato ironico. Parlando con alcuni amici gli è stato offerto proprio un lavoro da cameriere, che ha accettato immediatamente. Adesso lavora da mesi e si può permettere l’affitto di una stanza vicino al mare. Il lavoro ha ridato un senso alla sua quotidianità, e anche se i suoi problemi non sono ancora finiti, ci saluta dicendo “Anyway, I’m happy”.

N. is from Idlib in Syria and he is 27. He has arrived in Samos 16 months ago, may 2016.
He has lived hidden for 7 months thanks to the help of some local people. This May he has received the notification of the suspension of the order of expatriation.
After seven months living illegally the only thing he wants now is to find a job. His dream is to work as translator for the associations working on the island, but one day one of his friends propose him a job as waiter which he accepted immediately.
Now thanks to his new job he is able to rent a small room close to the sea side.
This job has been the opportunity to has his routine back, and even if his problems are still there he told us “Anyway, I’m happy!”.